Impoverimento linguistico causato dagli anglicismi

Tu crederai che il lavoro consista nell'inventare nuove parole. Neanche per sogno! Noi distruggiamo le parole, invece. Dozzine, ma che dico? Centinaia di parole ogni giorno. Stiamo riducendo la lingua all'osso. L'undicesima edizione non conterrà nemmeno mezza parola che cadrà in disuso prima del 2050. Ah, è davvero una gran bella cosa, la distruzione delle parole. George Orwell, 1984.

Fake

All'inizio "fake" venne introdotto in sostituzione della parola "fotomontaggio", si poteva giustificare tale introduzione adducendo che non tutte le falsificazioni delle immagini sono prodotte mediante la sovrapposizione di foto, quindi non in tutti i casi è appropriato parlare di "fotomontaggio". Perciò introdurre "fake" arricchirebbe la lingua poiché sarebbe un lemma aggiuntivo che andrebbe ad affiancarsi a quello preesistente ed entrambi continuerebbero a essere usati a seconda dei casi: "fake" in senso generico e "fotomontaggio" nei casi specifici.
In realtà ciò che è avvenuto è che "fake" ha totalmente soppiantato "fotomontaggio" anche nei casi in cui l'immagine falsificata è specificatamente un fotomontaggio. Una parola italiana è stata resa desueta e portata all'estinzione. Tuttavia fin qui la lingua italiana è cambiata senza impoverirsi: da una parte si è persa una parola autoctona, dall'altra si è guadagnata una parola straniera, il rapporto è di 1:1. Se l'uso di "fake" rimanesse confinato in tale ambito non ci sarebbe impoverimento dell'idioma.
Il problema è che gli anglicismi sono pervasivi, o meglio, gli italiani fanno un uso smodato degli anglicismi, e capita spesso che un singolo anglicismo sostituisca diverse parole italiane. Infatti, poco dopo l'introduzione di "fake" in riferimento alle immagini falsificate, si è iniziato a dire "fake news". Ci sono docenti universitari di scienze della comunicazione che difendono l'introduzione di "fake news" adducendo che l'espressione ha un significato diverso da "bufala" e che mancherebbe, a detta loro, un equivalente in lingua italiana. Fake news e bufale divergono negli scopi e negli effetti: la bufala è una bugia messa in circolazione per burlarsi dei creduloni e non ha ripercussioni signficative sulla politica, come ad esempio l'utilizzo di cani vivi come esca per gli squali, le fake news invece sono appositamente concepite a fini propagandistici. I suddetti professori evidentemente non padroneggiano abbastanza la loro lingua madre, altrimenti sarebbero stati capaci di tradurre "fake news" con "notizie mendaci". Essi giustificano l'introduzione di anglicismi accusando la lingua italiana di mancanza di parole, invero la mancanza risiede nella loro padronanza della lingua italiana e non nella lingua italiana in sé.
Purtroppo gli italiani non si sono fermati nemmeno a fake news. I profili contraffatti vengono detti "account fake".

Schermata AGI

Un anglicismo come fake sconfina ovunque e viene usato a sproposito come ha fatto il giornalista dell'AGI che ha composto il seguente titolo.

Schermata AGI

Avrebbe potuto scrivere "telefonata beffa" oppure "imbroglio telefonico" o "impostura telefonica" o "scherzo telefonico" a seconda della connotazione che intendeva dare all'episodio. La lingua italiana è ricchissima e mette a disposizione numerose opzioni, tutte scartate in favore di un impreciso anglicismo. I giornalisti in particolare hanno una grossa responsabilità: il loro modo di esprimersi influenza i lettori, potrebbero arricchire il lessico del pubblico ed invece legittimano e diffondono anglicismi con effetti nefasti sull'italiano. Le parole italiane spodestate dagli anglicismi diventano desuete fino ad estinguersi.
Falso, falsificato, fasullo, finto, mendace, contraffatto, beffa, imbroglio, impostura e chissà quante altre parole sono state soppiantate unicamente da fake.

News

Questo anglicismo ha sostituito due parole italiane: notizia e novità. Ormai, in ambiente lavorativo ad esempio, non si dice più c'è una novità bensì c'è una news.

Top, Top Ten, Top player e Topping

L'uso di Top è abnorme. Gli italiani lo adorano. Quando scrivo qualcosa che piace, sovente ricevo commenti contenenti soltanto "top" (oppure "basato", ma questo è un altro obbrobrio di cui parlerò in altra sede). Top ha mandato in pensione: Massimo, Migliore, Vertice, Sommità, Cima, Apice, Parossismo, Culmine, Apoteosi, Acme, Capolavoro. Ad esempio: ha raggiunto il Top della forma fisica (è all'Apice della forma fisica), è il Top del Top (è l'Apoteosi). Termini diversi con le relative sfumature di significato sostituiti da un unico termine funzionalmente scarso ed esteticamente brutto. Si noti inoltre che un madrelingua anglosassone userebbe "best" anziché "top" il più delle volte, quindi usiamo anglicismi ma spesso non nel modo in cui vengono usati nella lingua originale. Forse "best" in italiano suona troppo come "bestia" perciò non si è diffuso.
Attualmente "Toppare" significa ancora "commettere un errore clamoroso", ma prevedo uno stravolgimento semantico di tale verbo: assumerà un nuovo significato derivato dall'omonimo anglicismo, come "ottenere [o dare] il massimo" o "arrivare primo al traguardo".
Top non ha usurpato soltanto la serie di aggettivi e sostantivi che indicano superiorità, ma anche il sostantivo Classifica. Infatti non si dice, per esempio, la Classifica dei dieci migliori giocatori bensì la Top ten dei player. Di conseguenza "in Cima alla Classifica" risulterebbe "al Top della Top". Il lemma "Top player" è stato inserito nel vocabolario Treccani. Nel frattempo "Classificato" ha subito uno stravolgimento semantico diventando "segreto" e "riservato", mutuato dall'inglese "Classified".
Top si è portato via anche il verbo Guarnire e il relativo sostantivo Guarnizione. Una volta le ricette spiegavano come Guarnire le torte, adesso i video su YouTube spiegano come fare il Topping.

Schermata YouTube

A quest'ultimo utente non stava bene nemmeno dire "fatto in casa" (o anche "casereccio"), ha preferito "home made": il titolo è Topping al Cioccolato Home made, una frase composta da cinque parole, di cui tre inglesi e due italiane.

Schermata YouTube

Topping non ha sostituito soltanto Guarnizione nel gergo della pasticceria ma anche Condimento nel gergo della gastronomia. Ad esempio, il condimento della pizza, che è una pietanza tipicamente italiana, viene detto Topping. C'è da chiedersi come avranno fatto gli italiani per secoli a insegnare la preparazione della pizza senza gli anglicismi.

Schermata YouTube

Queste screenshot schermate sono solo una piccola selezione, come si può facilmente verificare i video di ricette in cui è presente la parola "topping" sono molti di più. E non giustificate la cosa asserendo che è un modo per raggiungere il pubblico internazionale, perché i video sono in lingua italiana.
Top ha usurpato anche "piano da cucina".

Schermata Vanity Fair

Nel titolo in alto si è preferito top anche se nel contesto genera ambiguità: potrebbe essere interpretato come scegliere il meglio per la cucina, ossia i materiali migliori per l'intera cucina. Ciò inficia la giustificazione secondo cui si preferirebbero termini inglesi poiché più precisi.
Anche l'inserto Living (il nome è tutto un programma) del Corriere della Sera usa "top" per indicare il piano della cucina.

Schermata Corriere Living

Il sito dell'Ikea invece lo chiama in italiano corretto.

Schermata Ikea

Ho tre ipotesi sul perché.

  1. Il testo non è stato tradotto in italiano da un italiano: gli anglicismi sono spesso frutto di traduzioni raffazzonate tipiche degli italiani che si cimentano nel tradurre dall'inglese senza averne le skills competenze; ho notato che gli stranieri ripongono più cura nel tradurre in italiano.
  2. Non è stato tradotto dall'inglese ma dallo svedese: per cui chi l'ha tradotto non ha incontrato "top" lasciandolo invariato.
  3. L'Ikea ha commissionato la traduzione ad un interprete professionista.

Un astronomo italiano (purtroppo mi è sfuggito il nome), in un'intervista prodotta dalla televisione italiana Focus e trasmessa la sera dell'8 Dicembre 2022 (a distanza di 11 mesi lo ricordo ancora, tale è stato il trauma), ha detto che certe particelle che viaggiano nello spazio si fermano sul top dell'atmosfera.
Intendeva dire sulla "sommità" o al "vertice" dell'atmosfera terrestre. Sforziamoci di vedere il bicchiere mezzo pieno: almeno non ha detto si stoppano sul top.


Per adesso mi stoppo fermo qui, aggiornerò il presente post articolo quando mi accorgerò di nuovi casi o mi verranno in mente nuovi esempi di impoverimento linguistico causato dagli anglicismi. Se volete suggerirmene qualcuno inviatemi una email missiva elettronica alla casella che trovate nella pagina contatti.