La Linea Guida dei Media

Una madre separata scappa portandosi via il figlio nel giorno in cui avrebbe dovuto darlo in affido al padre come stabilito dal giudice. In sostanza lo rapisce. La donna aveva già minacciato di dare fuoco al figlio, un bambino di 2 anni, pur di non darlo in affido al padre. L'1 Ottobre a Città della Pieve (Perugia), la donna porta il bambino in una casa diroccata e lo pugnala ripetutamente all'addome, al torace e alla gola. Scatta una fotografia del bimbo agonizzante e la invia al padre tramite cellulare, accompagnandola col messaggio: adesso non apparterrà più a nessuno di noi due. Dopodiché mette in atto una sceneggiata per fingersi innocente: prende in braccio il corpicino insanguinato del figlio, entra nel supermercato adiacente urlando in cerca d'aiuto e poggia il bimbo ormai esanime sul nastro trasportatore della cassa. La cassiera ed i clienti inorriditi chiamano i soccorsi, ma per il bimbo non c'è più nulla da fare.
A distanza di giorni la donna continua a proclamarsi innocente dichiarando che il bimbo sia stato ucciso da un uomo sconosciuto, ma le prove a suo carico raccolte dalla polizia non lasciano dubbi sulla sua colpevolezza.

Poiché l'infanticida è una donna, la notizia compare solo sul giornale locale ma non sui grandi media nazionali. Fosse stato il padre a commettere lo stesso delitto, se ne sarebbe parlato a reti unificate per mesi. Perché la linea guida è questa: l'uomo va demonizzato e la donna vittimizzata e beatificata.
La cronaca di un delitto tanto efferato avrebbe impressionato il pubblico, perciò avrebbe riscosso molti ascolti e quindi recato profitti ai media [i media guadagnano dando alla gente ciò che la gente vuole], ciononostante i media l'hanno omessa poiché non conforme alla linea a cui devono attenersi.
I telegiornali più seguiti dagli italiani sono il Tg1 ed il Tg5, in particolare l'edizione delle ore 20:00. In fondo all'articolo ho riportato il collegamento agli archivi della RAI e della Mediaset, attraverso i quali si può constatare come la notizia in questione sia totalmente assente dalle scalette dei summenzionati telegiornali. Gli stessi media non trascurano mai di diffondere le notizie relative ai casi di femminicidio, ed è così che manipolano la percezione collettiva: una notizia viene data o non data a seconda dell'attinenza con le linee guida.

Sette mesi fa documentai un caso analogo [qui] di madre che uccise il proprio bambino perché non accettava di darlo in affido al padre. Anche quella volta i grandi media evitarono di parlarne.
Si consideri che, in caso di separazione coniugale, i figli vengono normalmente affidati alle madri, solo in rarissimi casi ai padri. Pertanto gli infanticidi commessi da madri alle quali viene tolto il figlio, anche se pochi in numero assoluto, in proporzione potrebbero essere statisticamente significativi ed indicare un'indole femminile latente.
Una commentatrice ha obiettato che l'infanticida in questione sarebbe, a sua detta, una squilibrata, sottintendendo che non va presa come esemplare da cui trarre generalizzazioni sulle donne. Un discernimento mai adottato negli episodi di femminicidio, usati per colpevolizzare l'intera categoria maschile.

Fonti

Giornali locali che riportano la notizia
Telegiornali nazionali che Non riportano la notizia