Liberatevi dalle Donne!

Durante l'ultimo anno di università (biologia) ebbi modo di frequentare i laboratori. La sproporzione dei sessi tra i ricercatori era lampante: tutte donne (una decina) tranne un unico uomo seduto in disparte senza mai distogliere l'occhio dal microscopio. Quindi chiesi ingenuamente come mai siete tutte donne?. La domanda suscitò risolini e la prevedibile risposta perentoria fu perché noi donne siamo più intelligenti.
A fine giornata, una volta uscito dall'università, in strada venni raggiunto da un uomo che da lontano mi fece cenno di volermi parlare. Tardo a riconoscerlo, era l'unico ricercatore maschio presente in quel grande laboratorio. Mi disse di voler rispondere alla mia precedente domanda (era sconveniente farlo davanti alle colleghe), mi spiegò che i ricercatori sono in prevalenza donne a causa della precarietà contrattuale e della scarsa remunerazione, circa 800 euro mensili, insufficiente all'indipendenza economica. Pertanto gli uomini, che a differenza delle donne sono socialmente obbligati a farsi carico del mantenimento della famiglia, una volta terminato il dottorato lasciano a malincuore la ricerca per un lavoro meno appassionante ma più remunerativo. Le ricercatrici del laboratorio in questione si potevano permettere di guadagnare poco perché erano accoppiate a uomini che provvedevano economicamente alle loro necessità ed i quali svolgevano lavori meno qualificati ma più stabili e redditizi.

Questo aneddoto, che risale al 2007, spiega molte cose:

  • Spiega da cosa dipenda realmente il cosiddetto "gender pay gap", la costituzione italiana impone che per lo stesso lavoro il salario debba essere uguale a prescindere da razza, sesso o religione; quindi non è vero che le donne vengono pagate di meno per gli stessi lavori, è invece vero che le donne possono permettersi di dedicarsi a lavoretti perché tanto su di loro non ricade l'onere di provvedere alla famiglia ed anzi vengono mantenute dai rispettivi uomini.
  • La ricerca scientifica in Italia è equiparata ad un "lavoretto", come fare il cameriere o la commessa (con tutto il rispetto per chi svolge tali attività).
  • La parità di genere agognata dalle femministe è un'impostura, dacché le donne non sono altrettanto disposte a mantenere il coniuge. Una società in cui le donne hanno accesso ai lavori più retribuiti, è una società iniqua. Per un uomo è normale spartire il proprio reddito con la moglie (o convivente) che non lavora o che guadagna poco, lo stesso non vale a parti inverse. Cos'è più frequente? Che un dottore sposi un'infermiera o che una dottoressa sposi un infermiere? La parità dei sessi è velleitaria poiché contrasta con l'indole femminile. Pertanto, ogni provvedimento volto ad incentivare la presenza di donne nelle posizioni più redditizie, genera sperequazione.

Tuttavia le cose stanno lentamente cambiando. Negli ultimi anni la presenza maschile nella ricerca biologica è progressivamente aumentata (pur rimanendo inferiore a quella femminile) per due ragioni: (1) a causa della crescente disoccupazione che rende appetibili anche i lavori malpagati; (2) a causa (o per merito) della perdita di valori morali delle donne, le quali non si fanno scrupoli a lasciare un uomo per un altro, di conseguenza gli uomini non sono più disposti a rinunciare alle proprie passioni per mantenere donne che non danno certezze.

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Questa è un'esortazione rivolta ai giovani uomini: non sacrificate le vostre aspirazioni per adempiere al ruolo di marito e di padre perché oggigiorno non esiste più alcuna garanzia che la vostra futura moglie non vi usi come un oggetto.

L'Uomo Oggetto

La definizione giuridica di proprietà è molto acuta. Quand'è che un oggetto vi appartiene?
Pensateci bene...
Un oggetto è vostro quando siete gli unici ad avere il diritto di gettarlo via o di distruggerlo. Se infatti noleggiate o prendete in prestito qualcosa, non vi è concesso di buttarla via o di distruggerla. Viviamo un'epoca di consumismo sfrenato, acquistiamo nuovi indumenti e nuovi telefoni sebbene quelli che già abbiamo siano perfettamente funzionanti. Ad un certo punto sostituiamo il vecchio telefono con un nuovo modello che ci offre più funzioni, e lo sfoggiamo. Del vecchio telefono non ci importa più nulla, ce ne sbarazziamo, diventa spazzatura da gettare via.
In questo senso ritengo che si possa parlare di "uomo oggetto". Le donne ci usano come strumenti, non sviluppano alcun reale legame affettivo verso l'uomo. L'uomo è un oggetto che deve fornire vantaggi alla donna e quando la donna trova un uomo che le fornisce maggiori vantaggi, si disfa senza remore dell'uomo-oggetto precedente. L'uomo, come un qualunque oggetto di proprietà, diventa spazzatura da buttare via.
Ho conosciuto uomini genuinamente innamorati, premurosi e dalla condotta ineccepibile, rimpiazzati avidamente con uomini che offrivano un tenore di vita più lussuoso. Attualmente I Promessi Sposi sono più che mai un'opera avulsa dalla realtà: Lucia lascerebbe spontaneamente l'amore del povero Renzo per la prepotenza del ricco Don Rodrigo. Per descrivere la realtà odierna, la formula rituale del matrimonio cristiano andrebbe modificata in "solo nella buona sorte, finché convenienza non vi separi"; ed il termine "consorte" andrebbe modificato in "conconveniente".

La Discriminazione dell'Empatia

Avevo preso un cane, all'inizio mi piaceva ma dopo un po' di tempo mi sono scocciato, così ho deciso di abbandonarlo. Perché non dovrei essere libero di abbandonarlo? Quel cane era diventato depresso e non mi rendeva più felice, quindi l'ho abbandonato per prenderne uno nuovo di razza più pregiata. Anche se non ci fosse un perché, abbandonare un cane rimane un diritto inalienabile che non va neanche giustificato a terzi.

Affermazioni del genere suscitano indignazione perché si ha più sensibilità verso la sofferenza dei cani che verso la sofferenza degli uomini.

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Gli uomini che, invece di investire su sé stessi e sulle proprie ambizioni, scelgono di investire sulla famiglia, rischiano di rovinarsi la vita a causa della slealtà di una donna. Grazie a leggi che le privilegiano categoricamente, le donne si impossessano della casa e dei soldi dell'ex (per approfondimenti suggerisco questa disamina). Innumerevoli sono gli uomini ridotti in stato di indigenza in seguito alla separazione, costretti a dormire in macchina o per strada (secondo il rapporto del 2014 della Caritas, la maggior parte dei senzatetto è composta da padri separati [fonte], per ulteriori approfondimenti si veda qui), talvolta morendo di stenti (come in questo caso) o più spesso finendo per suicidarsi [fonte], una sorta di "maschicidio" perpetrato dallo Stato e taciuto dagli stessi media che martellano sul "femminicidio".
Un cane abbandonato che diventa randagio probabilmente riesce a cavarsela meglio ed ha un destino migliore. Inoltre per i cani ci sono i canili, strutture che prendono in custodia i randagi e cercano di ricollocarli. Le associazioni animaliste fanno periodiche campagne di sensibilizzazione per prevenire l'abbandono di cani. La nostra è una società che ha sviluppato più sensibilità verso i cani che verso gli uomini, questo perché è una società effeminata. In una società virile prevale chi ha la forza di imporsi, perché questa è l'attitudine maschile. Al contrario l'arma della donna è il vittimismo, quindi in una società effeminata prevale chi riesce meglio ad apparire vittima. Dato che i cani vengono percepiti più come vittime rispetto agli uomini, ecco che si ha più empatia verso i cani. E questa discriminazione empatica induce un cambiamento sociologico che a sua volta promuove un cambiamento legislativo. Per cui, se si abbandona un cane si è perseguibili dalla legge e biasimati dalla società, mentre se una donna abbandona l'uomo che la ama, riceve solidarietà incondizionata, approvazione sociale e supporto dalla legge.
Mi ha particolarmente impressionato una puntata di un programma radiofonico su Radio 24 (intitolata "Fuori dal Tunnel", trasmessa in data 27 Ottobre 2020, la cui registrazione è reperibile in questo archivio) nella quale una donna racconta di aver lasciato il fidanzato reo di essere caduto in depressione. Lo ha abbandonato nel momento del bisogno. Non ha indugiato a troncare la relazione ed andare in vacanza sulle isole tropicali. Anziché rendersi conto del proprio egoismo, racconta l'accaduto considerandosi meritevole di conforto: povera stella che ha dovuto lasciare il fidanzato perché depresso.

NB: per i meno perspicaci, non ho davvero abbandonato un cane, ho usato una figura retorica.

Doppia Morale

Attraverso quella finestra sulla società che sono i social network, è facile notare come la massa reagisca in maniera opposta ad analoghi fatti di cronaca. Nei casi in cui una madre commette infanticidio, il pubblico si profonde in fiumi di commenti di compassione verso una donna depressa. Nei casi in cui è un padre ad uccidere il figlio, orde inferocite vomitano odio fomentato da intellettuali intellettualesse come la Murgia.

Schermata intervento Murgia

Si noti, nella notizia successiva, l'abile ricorso ad eufemismi come "nuovo amore" in luogo di "adulterio" e come il lavoro assiduo di un padre per mantenere la famiglia diventi all'occorrenza un demerito.

Schermata notizia de La Repubblica

A questo punto voglio porvi una domanda, ma per farlo sono necessarie le seguenti premesse.

  • Per una madre egoista, il fastidio di rivedere l'ex-marito in occasione della visita ai figli, supera la necessità dei figli di vedere il padre e, sebbene come coniuge affidatario non può impedire al padre di vedere periodicamente i bambini, può plagiare i bambini affinché siano loro stessi a rifiutare di incontrare il padre. Per ragioni evolutive, i bambini sono predisposti a credere ciecamente anche contro l'evidenza fattuale (secondo Richard Dawkins le religioni originano da tale preadattamento), pertanto una madre può facilmente convincere i bambini che il papà è cattivo anche se in realtà il padre non lo è affatto, basta ingigantire episodi oggettivamente banali, come ad esempio un rimprovero. In questo modo molti padri separati finiscono per perdere i propri figli.
  • È parecchio diffuso il pregiudizio secondo cui, se una donna lascia un uomo, la colpa è sempre e comunque dell'uomo che la maltratta. Questa colpevolizzazione non fa altro che esacerbare la sofferenza di uomini dal cuore già spezzato. Come intuì Mary Shelley, se la società tratta certe persone alla stregua di mostri, esse diverranno realmente mostri.
  • Nell'immaginario collettivo le madri sono intrinsecamente buone, eppure non mancano casi di madri che uccidono o tentano di uccidere i propri figli al solo scopo di incassare i soldi dell'assicurazione [si veda qui].

Premesso ciò, vi chiedo: siamo sicuri che, se le madri separate subissero gli stessi soprusi che normalmente subiscono i padri separati, gli uxoricidi e gli infanticidi commessi da donne non eguaglierebbero statisticamente quelli commessi da uomini?

Disparità di Diritti

Si ponga il caso di un concepimento involontario in seguito a sesso occasionale.
La donna può: (1) decidere di prendere la pillola del giorno dopo, (2) decidere di abortire anche contro la volontà del futuro padre, (3) decidere di dare in adozione il neonato in forma anonima.
L'uomo invece non ha nessuna di queste opzioni, dal preciso istante in cui feconda una donna deve sottostare alla volontà di questa, la quale può imporgli un figlio indesiderato che dovrà mantenere economicamente per un tempo illimitato (anche oltre il compimento della maggiore età del figlio). La madre non avrà nemmeno l'obbligo di rendicontazione, ovvero potrà intascarsi i soldi destinati al figlio senza dare conto a nessuno.
Questa sarebbe parità dei sessi? A me pare una forma di riduzione in schiavitù.

Come possiamo difenderci?

Per proteggerci dobbiamo liberarci dal bisogno di avere una donna al nostro fianco.
Gli uomini che hanno deliberatamente scelto il celibato vengono indicati con la sigla MGTOW, acronimo che sta per "Men Going Their Own Way", vale a dire uomini che vanno per la propria strada. Di seguito rispondo alle più comuni obiezioni sollevate da coloro che si approcciano al tema MGTOW.

È impensabile fare a meno del sesso.
Non dovete farne a meno, dovete imparare ad usare le donne come mero oggetto sessuale (che è esattamente ciò che loro stesse ci hanno portato a fare) evitando come la peste di affezionarvi e di instaurare relazioni stabili. Godetevele per un breve periodo e poi mollatele prima che inevitabilmente vi mollino loro. È imperativo l'uso del profilattico per le ragioni precedentemente addotte.
La solitudine sentimentale è insopportabile.
Fidatevi, è molto peggio essere ingannati dall'amore fittizio di una donna. Il vero amore non finisce, se finisce non è mai stato. Come scrisse Mario Stefani: Solitudine non è essere soli, è amare gli altri inutilmente.
Avverto il desiderio di paternità.
Se conosceste il Rapporto sui Limiti dello Sviluppo di Meadows, qualche scrupolo sull'opportunità di mettere dei figli al mondo vi verrebbe. Ad ogni modo, come ho spiegato prima, la madre può sottrarvi i figli a piacimento. Per un uomo pensare di avere dei figli è, come si suol dire, fare i conti senza l'oste.
E se un giorno mi ammalassi di cancro, chi mi assisterebbe?
Per la donna media è sufficiente che perdiate il lavoro o che cadiate in depressione per lasciarvi, figuriamoci se è disposta ad assistervi in caso di malattia. Siate seri.

Le angherie che le donne ci infliggono dipendono in definitiva dalle nostre debolezze. Dentro il corpo attraente della donna si nasconde un essere repellente: se sapessimo guardarle in profondità, smetteremmo di volerle come nostre compagne di vita.

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