Recensione di Aurora: un film di Piercarlo Paderno

Ieri ho avuto il coraggio di guardare Aurora, Il Sogno della Liberazione del regista Piercarlo Paderno, noto esponente dell'attivismo animalista. Mi sono sottoposto a tale supplizio non per masochismo, ma per analizzare e capire la propaganda animalista: è un lavoro duro, ma qualcuno deve pur farlo.

Il film è pubblicato su Youtube, sul canale dello stesso regista, perciò chiunque può guardarlo gratuitamente. Da qui si deduce che lo scopo del produttore non è il lucro, non vende il film, non ci guadagna. Eppure per produrre un lungometraggio del genere si affrontano spese considerevoli. Chi ha pagato tali spese? Da dove provengono i soldi? Qual è l'interesse di chi l'ha sovvenzionato?
Se il fine di chi ha investito nell'opera non è il guadagno, allora per quale altro scopo l'ha fatto? La risposta, a mio avviso, appare ovvia: per scopi propagandistici.

Il film descrive i criminali animalisti come paladini della giustizia: persone che, in virtù di un'autoproclamata superiorità morale, si sentono autorizzate ad agire al di sopra della legge. Pertanto, a mio personale parere, il film propone allo spettatore un modello da emulare, in sostanza, istiga a delinquere.

Se volete guardarlo e giudicarlo da voi, inserisco il video qui di seguito. Ma vi raccomando di lasciare da parte i popcorn: c'è il rischio che vi vadano di traverso.

Vi espongo la mia critica su alcune scene e, alla fine dell'articolo, sull'insieme.

Nella narrazione di Paderno, il pubblico ministero che commissiona le indagini sulla banda di animalisti è manovrato dal potente rettore dell'università. Ci sarebbero altri casi più importanti su cui indagare, come l'accoltellamento di tre poveri barboni, ma il PM se ne infischia: tutti gli sforzi della polizia devono essere mirati alla cattura della banda animalista.

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Nella realtà le forze dell'ordine non sembrano mobilitarsi con altrettanto zelo.
Il 20 Aprile 2013 una banda di fanatici animalisti fece irruzione negli stabulari dell'università di Milano razziando gli animali e i documenti annessi, vanificando in un solo colpo oltre dieci anni di ricerche sulle malattie neurodegenerative e arrecando un danno (soldi sia pubblici sia provenienti da campagne di beneficenza) di svariate centinaia di migliaia di euro [fonte]. La banda agì a volto scoperto e per di più nel corso del colpo pubblicò - in diretta - varie fotografie dell'azione sulla propria pagina facebook [si veda qui]. Portata a termine l'incursione, durata diverse ore, la banda usci impunemente dall'edificio e sostò all'esterno per scattare le ultime foto trionfali, senza che la polizia intervenisse ad arrestarla. Malgrado il rettore dell'università di Milano abbia sporto denuncia [fonte], a ormai sette mesi di distanza mi risulta che tali personaggi rimangano impuniti e a piede libero, e continuino a reiterare lo stesso genere di reati vantandosene pubblicamente attraverso le reti sociali. Uno di loro è stato persino ospite di una trasmissione televisiva. Insomma, queste persone sembrano essere ormai note al mondo intero tranne che alle forze dell'ordine. Per la cronaca, si tratta sempre della stessa banda che prima ancora della razzia di Milano, il 14 Ottobre 2011, fece infrazione di proprietà privata occupando i tetti dell'allevamento Green Hill per circa due giorni, e anche quello mi pare sia reato.

Ma torniamo al film.
Nella fantasia descritta da Paderno, la banda di animalisti salva gli animali dai laboratori per portarli in un ampio giardino lussureggiante di vegetazione.

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Nella realtà come stanno le cose? Ecco che fine hanno fatto i topi sottratti al laboratorio dell'università di farmacologia di Milano: stipati a centinaia, per mesi, nel bagno di un appartamento, senza ricambio della lettiera ed in condizioni a dir poco penose, come illustrano queste immagini. L'episodio ha suscitato un tale scalpore nella comunità scientifica internazionale da finire sulla prestigiosa rivista Nature [fonte].

Vediamo come Paderno descrive le condizioni degli animali nei laboratori per bocca dell'attrice.

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FALSO! Reputo questo genere di calunnie particolarmente deprecabile!
Gli stabulari dei laboratori devono rispettare elevati parametri di vivibilità per essere a norma. Ad esempio, è obbligatorio che gli stabulari riproducano il ciclo circadiano (alternanza ore buio/luce), è obbligatorio mantenere la temperatura e l’umidità ambientale più adatta alla specie, deve essere pompata aria purificata in modo da assicurarne il ricambio continuo, gli spazi devono essere adeguatamente ampi e confortevoli, le superfici delle gabbie lisce (altrimenti i topi potrebbero ferirsi le zampe), bisogna separare gli individui in modo che formino coppie e non litighino tra loro, bisogna cambiare la lettiera con una certa frequenza, bisogna abituare gli animali alla presenza fisica del ricercatore… insomma tutta una serie di regole ed accorgimenti appositamente concepiti per ridurre lo stress al minimo. Gli stabulari sono soggetti ad ispezioni dell’ente preposto (l'ASL) che ne accerta la conformità.
Mi chiedo: le associazioni animaliste che ricevono gli animali dismessi dalla sperimentazione (già solo questo fatto dovrebbe indicare che la sperimentazione non è quell'ecatombe descritta dalla propaganda animalista) in che condizioni mantengono gli animali? A quali regole ed ispezioni sono soggetti?
Ad esempio, dall'annuncio sottostante risulta che I-Care di Massimo Tettamanti (ricordatevi questo nome perché lo ritroverete a fine articolo) abbia ricevuto ben 6000 topi e 250 ratti. Per mantenere un tale numero di roditori in condizioni adeguate è necessario disporre di uno spazio enorme! Siamo sicuri che non si trovino ammassati in soprannumero in spazi ristretti? Siamo sicuri che stiano meglio adesso rispetto a come stavano precedentemente nei laboratori? Io non lo so, ma il dubbio mi sorge.

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Come in molti avranno esperito, essere abbagliati improvvisamente con una luce intensa, specialmente nei momenti in cui le pupille sono dilatate a causa del buio, non è affatto piacevole.
Nelle scene in cui gli attori recitano di introdursi nei laboratori al buio della notte, viene puntata la luce in direzione degli animali a distanza ravvicinata. Certo, non si può definire maltrattamento, ma arrecare un fastidio del genere non è esattamente ciò che ci si aspetta da una persona che si professa difensore degli animali.

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Gli animalisti sono esseri superiori dotati di una moralità superiore, in nome della quale sono legittimati ad infrangere la legge... dopotutto, perché dovrebbero sottostare a leggi espresse dal democratico accordo di miserabili esseri umani?! Il motto dell'ALF (Fronte per la Liberazione Animale) rimarca la distinzione tra legge e giustizia, come ribadito da uno dei protagonisti.

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Ed è loro preciso dovere imporre la "giustizia" trasgredendo la legge. Ad esempio, rispondono alla loro "giustizia" quando decidono di avvelenare i ricercatori.

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Nuovo abbagliamento di animali.

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Paderno vuol far credere che i beagle nei laboratori siano rinchiusi in gabbie strette come quelle che mostra nella scena seguente.

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Se volete vedere come vengono realmente tenuti i beagle nei laboratori, guardate questo video. Sfido qualunque canile ad offrire comodità simili!

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FALSO! Paderno dimostra di non sapere proprio nulla di gestione degli stabulari. Tutto quello che crede di conoscere sul tema (e che comunica al pubblico) è puro pregiudizio. Come precedentemente accennato, negli stabulari viene riprodotto il ciclo circadiano: la luce si accende e si spegne, aumentando e diminuendo progressivamente di intensità, rispettivamente in corrispondenza delle ore di alba e tramonto. Pertanto gli animali da laboratorio non sono abituati ad un rapporto del tutto innaturale tra luce ed oscurità come sostiene uno dei protagonisti.

I membri della banda si rivelano persone di scienza che studiano nelle stesse università dei "vivisettori". Cito:

Se non studiassimo sarebbe peggio. Potrebbero dirci quello che vogliono, e noi ci berremmo ogni cosa. Come l'idea che non si possa fare a meno della vivisezione. Esistono metodi alternativi e sono quelli che andrebbero incentivati.

Quelli che "si bevono ogni cosa" sono, al contrario, le persone che danno credito alla disinformazione animalista, alla disinformazione divulgata da Paderno e di cui egli stesso è vittima. In realtà i metodi alternativi sono già impiegati al massimo delle loro capacità, ciononostante non sono in grado di sostituirsi completamente al modello animale. La Direttiva 2010/63/UE si inspira al principio delle 3R, il quale impone di ridurre il numero delle cavie animali al minimo indispensabile e di ricorrere a metodi alternativi ogni qualvolta sia possibile. È dunque falso che i metodi alternativi non vengono utilizzati a scapito degli animali.

Considerazione sui poliziotti: stronzi e malvagi di professione, se qualcuno non lo è nell'indole, lo addestrano a diventarlo.

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Si potrebbe obiettare che le parole recitate dall'attrice, decontestualizzate in questa critica, non rappresentino necessariamente il messaggio che il regista intende comunicare. Occorre dunque una breve digressione temporale: precedentemente, l'attore che interpreta la parte del poliziotto dall'animo sensibile, confessa alla moglie di non sentirsi tagliato a svolgere la professione e che sente che gli animalisti sono dalla parte del giusto. Ergo, il regista sta implicitamente confermando che sì, dato che qualche poliziotto fa eccezione, normalmente i poliziotti sono in effetti stronzi e malvagi.

Sequenza

Ma poveraccio è costretto a continuare, non può rassegnare dimissioni perché, come ammetterà più avanti (si può già intuire), ha un figlio da mantenere.

A un certo punto della trama, i media annunciano che un certo di ricerca sta portando a termine lo sviluppo del vaccino contro l'AIDS grazie a sperimentazioni condotte sui conigli. Sicché la banda pianifica di andare a rubare proprio quei conigli per dare (testualmente) un colpo durissimo alla ricerca, dimostrando ancora una volta di tenere più a pochi animali che a numerosi esseri umani che potrebbero beneficiare di tale cura.
Secondo i suddetti, lo sviluppo di una cura contro l'AIDS mediante sperimentazione animale sarebbe (testualmente) una balla. Ma hanno ragione?
Le terapie contro l'AIDS hanno fatto davvero enormi passi avanti: fino a una decina di anni fa la malattia non lasciava scampo. La ricerca sui macachi ha prodotto terapie che si basano sull'inibizione della trascrittasi inversa. Sono così efficaci che non soltanto arrestano la progressione della malattia, ma regrediscono la carica retrovirale a livelli talmente bassi che dalle analisi del sangue non emergono tracce del retrovirus. Gli effetti collaterali sono scarsi e la terapia è persino in grado di impedire la trasmissione da madre a feto. Tutto questo grazie alla sperimentazione animale. Negarlo equivale a negare l'evidenza.

Abbagliamenti in serie. Si noti in particolare il beagle nel mezzo: la luce è talmente diretta all'occhio da riflettere sul cristallino.

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Vi avverto, nel caso aveste un amico animalista che vi chiede in prestito l'auto, NON PRESTATEGLIELA! Non si sa mai che vi arrestino per reati che non avete commesso.

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Naturalmente rubare gli animali non è sufficiente, bisogna anche distruggere le costose apparecchiature.

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A minuto 56:50 Paderno dimostra una volta ancora di non avere la minima idea di come si svolga ed in cosa consista la ricerca biomedica: la protagonista teme che gli animali sottratti dalla banda vengano recuperati dalla polizia e riportati al laboratorio. Evidentemente Paderno non sa che, una volta usciti dall'ambiente asettico, gli animali diventano inutilizzabili per la ricerca poiché la contaminazione con agenti esterni introduce variabili che inficiano i risultati.

Paderno è il regista del film, ma dai titoli di coda risulta che nella produzione c'è anche lo zampino del famoso Massimo Tettamanti, un personaggio glorificato dagli animalisti come esimio scienziato, invero un oratore che asseconda gli animalisti dicendogli ciò che vogliono sentirsi dire.

E per finire in bellezza, il regista propone una serie di immagini autentiche degli ALF in azione.

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I propositi del film sono chiaramente propagandistici, tuttavia rappresenta involontariamente i personaggi in una maniera così ridicola da risultare un film comico! Se l'intento fosse stato quello di creare una parodia degli animalisti, non si sarebbe riusciti a fare di meglio! Se fossi affetto da complottomania mi verrebbe da sospettare che il film sia stato pagato dai ricercatori biomedici allo scopo di mettere in ridicolo il movimento di liberazione animale.

Appendice

Indagando in rete, mi sono imbattuto in un articolo di GeaPress dal quale si apprende che Paderno è a capo di Animal Amnesty. Riporto esclusivamente il trafiletto di nostro interesse.

Trafiletto

Animal Amnesty è una mia vecchia conoscenza, avendo già confutato una sua bufala in quest'altro articolo. L'organizzazione nasce dall'antesignana Occupy GreenHill, la quale ha organizzato in Italia una serie di convegni di Steve Best, ideologo dell'ALF che inneggia all'aggressione fisica dei ricercatori biomedici [fonte]. Animal Amnesty si dichiara "organizzazione no profit" che ha come proposito (cito la didascalia della relativa pagina facebook): l'azione diretta per la liberazione animale. Cosa s'intenda esattamente per "azione diretta" lo lascio supporre al lettore.

Una foto di Paderno, scattata in occasione di un corteo animalista.

Paderno