I Fessi del Mediterraneo

Si è consumato l'ennesimo sopruso perpetrato dalla marina militare libica ai danni di innocenti pescatori italiani. Una raffica sparata dal mitragliatore della motovedetta ha crivellato la plancia del peschereccio e ferito il capitano.
Di Maio commenta così l'accaduto:

Al di là degli sconfinamenti dei pescherecci, che la guardia costiera libica spari segnali di avvertimento ad altezza uomo è inaccettabile. Ma quelle acque sono pericolose e proibite, noi sconsigliamo di andarci, non da qualche mese ma da dieci anni. [Fonte].

Le acque in questione sono internazionali. La Libia se n'è impadronita unilateralmente (vale a dire illecitamente). La convenzione di Montego Bay stabilisce il confine delle acque territoriali a 12 miglia nautiche dalla costa, e ciò vale per tutte le nazioni rivierasche del Mondo. La zona di pesca del gambero rosso, tradizionalmente battuta dalla marineria di Mazara del Vallo, si estende dalle 35 alle 74 miglia a largo della Libia, quindi ampiamente al di fuori delle acque libiche. Il gambero rosso si trova quasi esclusivamente in quella zona, la marineria di Mazara è specializzata alla pesca al gambero rosso, rinunciare a quella zona equivale a smettere di lavorare. Una seconda zona di pesca è situata nelle acque internazionali a largo di Cipro, ma lì la risorsa è meno abbondante e perciò improduttiva.
Il Ministro degli esteri Di Maio, invece di difendere i diritti dei nostri pescatori, dà loro la colpa. Parlando di sconfinamento e sconsigliando la pesca in quelle acque, Di Maio accondiscende all'annessione indebita da parte della Libia. È vergognoso! Ma che razza di Paese smidollato siamo diventati?!
Per quelle stesse acque, quando c'è da sobbarcarsi i clandestini ivi raccattati, l'onere viene accollato all'Italia, quando c'è da sfruttare la risorsa ittica, allora l'Italia è esclusa. Siamo diventati i fessi del Mediterraneo.
Abbiamo regalato alla Libia le motovedette per pattugliare la costa allo scopo di contrastare l'immigrazione clandestina, ed invece i libici usano quelle stesse motovedette per sparare ai nostri pescatori.

Post Scriptum dell'11 Maggio 2021

È notizia di oggi (quattro giorni dopo i fatti sopra discussi) che i pescatori turchi hanno ingaggiato una sassaiola contro un peschereccio mazarese per scacciarlo dalla zona di pesca internazionale a largo di Cipro [fonte]. Sfiduciati dal lassismo delle autorità italiane e abbandonati a loro stessi, i pescatori mazaresi hanno iniziato ad evitare la perigliosa zona di pesca usurpata dai libici optando per la meno proficua zona a largo di Cipro. Ma dacché il governo italiano ha dimostrato di farsi sottomettere dalla prepotenza dei libici, allora anche i pescatori turchi si sentono incoraggiati a impossessarsi di una risorsa internazionale con la violenza, certi di non subire ripercussioni da parte di un'Italia che non difende i propri pescatori.