Lord of War vs Finché c'è Guerra c'è Speranza

Due pellicole a confronto

Lord of War, famoso film americano uscito nel 2005, regia di Andrew Niccol, attore protagonista Nicolas Cage.

Finché c'è Guerra c'è Speranza, film italiano di qualità ma dalla fama circoscritta, uscito nel 1974, regista e attore protagonista Alberto Sordi.

Locandine

Il tema è lo stesso e anche la trama è molto simile, tanto che il primo sembra una copia del secondo. Entrambi i protagonisti dei rispettivi film provengono da ceti sociali bassi ma diventano ricchissimi facendo i trafficanti di armi. Entrambi vengono inizialmente considerati dei dilettanti ma grazie alla loro abilità riescono a farsi strada nel settore superando i rivali. Il loro lavoro consiste nell'acquistare rimanenze o eccedenze di armamenti militari da generali corrotti di superpotenze, trasportarli in Africa eludendo i controlli doganali attraverso vari sotterfugi e rivenderli ad organizzazioni militari che li usano per compiere stragi di indifesi.

Queste cose accadono realmente, come recentemente denunciato da Nicolai Lilin, parte delle armi che i Paesi NATO mandano all'Ucraina finiscono ai terroristi Boko Haram in Nigeria [fonte] e le ONG buoniste non hanno nulla da ridire a riguardo, gli unici africani da salvare sono quelli sui barconi e non quelli crivellati dai mitra, anzi, più i terroristi fanno stragi, più gente è motivata a scappare in Italia e meglio è per le ONG.

Anche se per ragioni diverse, entrambi i protagonisti rifiutano rapporti sessuali con prostitute africane, inviate loro come omaggio dai signori della guerra. Alla fine entrambi i protagonisti verranno colpiti da inchieste giornalistiche che divulgheranno le loro malefatte. Entrambi i protagonisti sposano donne bellissime che vivono nel lusso sfrenato grazie ai soldi guadagnati dai mariti.
I due film differiscono per la figura femminile: le mogli reagiscono in modo diverso riguardo al lavoro dei mariti.
In Lord of War la moglie del trafficante ignora la fonte di tanta ricchezza, sa solo che il marito si occupa genericamente di "affari". Quando alla fine scopre la verità, si spoglia letteralmente dei costosi abiti e dei gioielli, rinuncia a tutti gli averi acquistati con soldi insanguinati e lascia il marito, non può accettare di proseguire la relazione con un simile uomo. Per questa donna integerrima la moralità conta più della ricchezza.
Invece, in Finché c'è Guerra c'è Speranza, la moglie è al corrente del lavoro del marito fin dall'inizio ma lo rimprovera solo in occasione dello scandalo giornalistico, la donna disapprova il lavoro del marito solo nel momento in cui diventa motivo di imbarazzo. Il marito a questo punto si rimette alla decisione della moglie: continuare coi traffici di armi che assicurano un elevato tenore di vita, oppure tornare al precedente lavoro ordinario, poco redditizio ma che permette comunque una vita dignitosa. La moglie sceglie la prima opzione: i soldi valgono più della morale.

Ora vi chiedo: quale delle due descrizioni dell'indole femminile è più veritiera?

Se non esistessero donne disposte ad accoppiarsi con uomini che guadagnano denaro in modo immorale, esisterebbero uomini disposti a rinunciare al sesso per guadagnare denaro in modo immorale? Credo molto pochi. Le donne hanno dunque il potere di orientare il comportamento maschile, cosa di cui la saggezza biblica ci mette in guardia con il mito di Eva.
Annie Ernaux, premio Nobel 2022 per la letteratura, sembra consapevole di tale potere quando afferma: Non farei mai l’amore con un fascista, ma neanche con uomo di destra moderata. Gli uomini riprovevoli da evitare sono quelli di destra, secondo la Ernaux, il fatto che si arricchiscano in modo immorale è marginale, l'importante è che si dichiarino di sinistra.

Il confronto tra queste due pellicole indica che i tempi sono cambiati: oggigiorno la produzione cinematografica deve rigorosamente conformarsi all'ideologia femminista imperante, descrivere la donna come complice ed anzi mandante dei misfatti dell'uomo non è ammesso.