E se un giorno...

Una mattina. Ti desti ma la sveglia non è ancora suonata, vorresti approfittarne per poltrire ma dall’intensità della luce che pervade la stanza attraverso le persiane percepisci che il sole è sorto già da un po’. Le lancette dell’orologio da polso indicano che è ora di alzarsi. La sveglia del telefonino non ha suonato. Il telefonino sembra spento ma non lo è: la spia si accende ma lo schermo rimane nero. I tentativi di riattivarlo sono inutili, è guasto. Mentre prepari la colazione, accendi il televisore per ascoltare il notiziario come fai abitualmente. Spia accesa ma schermo nero anche per il televisore. Strano. Inizi a sospettare che ci sia una qualche correlazione. Sulla strada verso l’ufficio il traffico è insolitamente scorrevole: le auto in circolazione sono poche. Arrivi in ufficio per primo, sei in perfetto orario ma quando ti accingi a registrare il tuo accesso ti accorgi che l’orologio del marcatempo è due ore indietro. Sei perplesso, ti chiedi se sei realmente in anticipo, forse è il tuo orologio ad essere due ore in avanti. Sopraggiunge un collega, anche il suo cellulare non funziona, tuttavia il suo orologio da polso è sincrono al tuo. Inserisci il tuo tesserino ma il marcatempo non lo legge, lo stesso vale per il tesserino del tuo collega. I computer dell'ufficio non si avviano. Nessuno dei colleghi che mano a mano sopraggiungono sa spiegare cosa sia successo ai dispositivi digitali. Un collega arriva con due ore di ritardo credendo di essere puntuale: il suo orologio digitale è indietro. Proponi di ripristinare i computer installando nuovamente il sistema operativo, ma è un’operazione pericolosa che può comportare la perdita dei dati nella memoria fissa. Non potete chiamare l’assistenza tecnica dato che i cellulari non funzionano. Intuisci che telefonare è possibile tra telefoni fissi, per confermarlo usi il telefono dell’ufficio per chiamare tua madre (l’unico numero che ricordi, gli altri sono memorizzati nell’inaccessibile rubrica del cellulare). Tua madre ti chiede di passare da lei in serata per sistemarle il televisore. Il direttore ti manda a chiamare il tecnico informatico. Il laboratorio del tecnico è vicino all’ufficio, quando arrivi trovi il cartello "fuori per lavoro" affisso sulla porta, ne deduci che il tecnico sia andato a risolvere lo stesso problema altrove. Mentre torni in ufficio pensi: se gli orologi analogici funzionano normalmente, ovvero segnano l’ora che si presuppone esatta, mentre quelli digitali sono di due ore indietro, allora l’evento che li ha azzerati deve essersi verificato alle 2 di notte. Impensabile lavorare senza computer. Finché il tecnico non verrà a ripararli è inutile restare in ufficio, il direttore vi dà il resto della giornata libera.
Non puoi prelevare contante perché i bancomat sono fuori servizio. Entri in banca ma senza terminale non possono risalire al tuo conto corrente. Non puoi fare la spesa, al supermercato il pagamento tramite POS è fuori uso.
Passi da tua madre sia per spiegarle ciò che sta avvenendo sia per prendere in prestito la sua vecchia radio. A differenza della televisione digitale, la radio trasmette ancora in analogico. La radio funziona come previsto. In tutte le stazioni si parla del generale oscuramento dei dispositivi digitali. Il fenomeno ha coinvolto il mondo intero. Si avanzano diverse ipotesi più o meno credibili.
Torni a casa. Usi il DVD di ripristino per reinstallare il sistema operativo sul tuo computer. Durante l’operazione ti accorgi che le partizioni sono sparite, vale a dire che non puoi recuperare i dati che avevi salvato nell’apposita sezione del disco fisso. Riponi speranza nella copia di sicurezza dei dati più importanti che conservi su un disco rigido esterno. Riesci a ripristinare il sistema operativo. Apri l’applicazione di navigazione ma è impossibile collegarsi alla rete. Prendi il disco esterno, lo colleghi tramite spinotto: vuoto. Trasalisci. Documenti, fotografie, l’intera collezione di ricordi di una vita, caduti nell’oblio.
Segui gli aggiornamenti radio. Si indaga, si intervistano gli esperti, le congetture si susseguono. Viene istituita una commissione per gestire l’emergenza. I bollettini ufficiali vengono trasmessi a reti unificate.
I giorni passano. Né il prelievo di contanti né i pagamenti elettronici sono stati riattivati. Nelle città scoppiano tafferugli, i supermercati vengono razziati, i negozi sbarrano le serrande ma le scorribande irrompono e saccheggiano, i distributori di benzina vengono depredati. La polizia è inerme. Viene dispiegato l’esercito per contrastare l’anarchia dilagante. I megafoni delle pattuglie annunciano l'entrata in vigore del coprifuoco. I generi di prima necessità vengono distribuiti dallo Stato in ogni città ma la fila per ottenere un pasto è interminabile. Benché i bollettini radio assicurino che l'erogazione dei servizi bancari riprenderà presto, si vocifera che le banche non sarebbero in grado di recuperare i dati relativi ai conti correnti e quindi incapaci di determinare i saldi di ciascun correntista. Folle inferocite assaltano le banche, alcuni muoiono nel putiferio creato dalle banconote svolazzanti. Le scorrerie esacerbano ovunque, le città sono devastate. Incombe la sommossa. L’esercito compie il colpo di Stato ed instaura un regime militare. L’entrata in vigore della legge marziale è divulgata mediante l’affissione di manifesti.
Nel frattempo, in mare aperto, i capitani si accorgono che gli aghi delle bussole puntano a Sud ed informano le capitanerie di porto dell'anomalia comunicando via ricetrasmittente. I geologi scoprono l’evento che ha dato origine agli attuali sconvolgimenti sociali. È ufficiale: l'inversione dei poli magnetici terrestri (un fenomeno naturale che si verifica ad intervalli di milioni di anni) ha generato un fronte che attraversando la superficie del pianeta ha smagnetizzato tutti i supporti su cui abbiamo memorizzato ogni genere di dato da circa un ventennio a questa parte: tutto perso, dalle foto ricordo, alla musica, ai film, a qualunque contenuto pubblicato in rete, alle cifre depositate sui conti corrente, agli investimenti finanziari. Abbiamo affidato di tutto al magnetismo e tutto è stato perso a causa dello stesso.
I server custoditi nei sotterranei fortificati non erano al sicuro dalla minaccia proveniente dalle viscere terrestri.
Il fronte dell’onda geomagnetica è passato dall’Italia alle due di notte azzerando gli orologi digitali che subito dopo hanno ripreso a funzionare, ciò spiega perché segnassero due ore indietro rispetto agli orologi meccanici. I dischi ottici (CD, DVD, Blu-ray) essendo immuni al magnetismo sono rimasti illesi. Si escludono danni alla salute umana.
Tutto questo si sarebbe potuto evitare ponendo le schede di memoria ed i dischi rigidi all’interno di una gabbia di Faraday. Col senno di poi, sarebbe stato sufficiente riporli dentro ad un comunissimo forno a microonde (spento).
Ricomincia la ricostruzione, ma il mondo non sarà più lo stesso. L’evento ha modificato l’ecosistema economico togliendo di mezzo gli speculatori finanziari la cui ricchezza si fondava sull’astrazione. Le cause di forza maggiore vanificano le loro azioni legali. I nuovi ricchi sono i latifondisti i quali producono beni concreti. Per gli artigiani è un periodo di dovizia fintanto che i macchinari automatizzati dell’industria non verranno riprogrammati. La valuta di scambio è tornata ad essere la moneta sonante, l’oro è usato per depositare i risparmi. I commerci sono locali, l’ambiente ne giova. Il capitalismo e la globalizzazione hanno subito un duro colpo. Si rialzeranno?