Mortisezione

Avviso: il presente articolo contiene immagini cruente, si sconsiglia alle persone facilmente impressionabili di proseguire.

Il corpo di molte persone viene dissezionato in seguito alla morte: torace, addome e cranio vengono aperti, gli organi prelevati e a loro volta sezionati ed esaminati, infine il cadavere viene ricucito e consegnato alle pompe funebri. Gli scopi delle autopsie sono essenzialmente tre: (1) nell'ambito della Medicina Forense lo scopo è di accertare la causa del decesso, in questi casi l'autopsia viene ordinata dal magistrato ed i familiari del defunto non possono opporvisi; (2) in Anatomia Patologica lo scopo è di studiare la degenerazione degli organi associata ad una data malattia; (3) nella Didattica affinché gli studenti possano acquisire la dimestichezza necessaria a praticare la chirurgia. Negli ultimi due casi è necessario il previo consenso del paziente che sceglie di donare il proprio corpo alla scienza, queste autopsie si effettuano generalmente negli ospedali universitari.

Analogamente, quando un cane o un gatto muoiono in un ambulatorio veterinario, il padrone può decidere di donarne la carcassa (ossia il "cadavere") alla scienza, in tal caso la carcassa viene sottoposta a necropsia (equivalente di "autopsia"), spesso per finalità didattiche: gli studenti di veterinaria si esercitano con la chirurgia sugli animali morti per imparare a curare gli animali vivi.

All'estero tali esercitazioni si svolgono anche nelle scuole superiori. Così è successo che una serie di fotografie, ingenuamente scattate durante un'esercitazione svoltasi in un liceo in Brasile, sia finita su facebook, confusa con la "vivisezione" dagli animalisti e da essi diffusa.

"Vivisezione" significa letteralmente "Sezione in Vivo", ma dato che l'animale dissezionato è già morto, allora sarebbe più appropriato chiamarla "Mortisezione".

NB: gli animalisti hanno diffuso le foto senza oscurare il volto della ragazza coinvolta, l'oscuramento apposto nelle immagini successive è opera mia.

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Il nome dell'organizzazione "Animal Equality" (Eguaglianza Animale) richiama il principio antispecista secondo il quale gli animali vanno trattati al pari degli esseri umani. Le autopsie sono coerenti con tale principio, dato che vengono effettuate sia sui cadaveri umani sia sulle carcasse animali.

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Vietare simili esercitazioni, come da proposito di Animal Equality, implicherebbe privare i futuri veterinari della competenza necessaria a curare adeguatamente gli animali.

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Il gesto della linguaccia compiuto dalla giovane studentessa (che ho appositamente escluso dall'oscuramento al fine di discuterlo in questa sede) potrebbe essere giudicato deprecabile, ed ha sicuramente contribuito ad irritare gli animalisti. Ma chiediamoci perché lo ha fatto. Quali sono le motivazioni alla base di una linguaccia rivolta ad una testa mozzata? Ad un giudizio superficiale quel gesto potrebbe apparire un'espressione di sadismo. Io invece ritengo che esso sia imputabile ad una reazione inconscia di autodifesa: mostrarsi sprezzanti serve a vincere la repulsione suscitata dalla scena macabra e ad acquistare coraggio.


Aggiornamento del 24 Marzo 2013: Un Nuovo Caso di Mortisezione

Avviso: i commenti riportati nelle immagini di schermata contengono un elevato numero di imprecazioni che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni lettori.

Una fotografia viene incautamente scattata durante un'esercitazione di anatomia in un'università italiana di medicina veterinaria. Non si sa come, la fotografia entra in possesso di una certa Deborah Amo Gli Animali che la pubblica su facebook chiedendo informazioni relative all'identità dei soggetti ritratti. Così facendo ha esposto i malcapitati studenti alla gogna mediatica nonché al serio pericolo di subire violenze.

NB: sebbene la fotografia sia ormai ampiamente diffusa (oltre mille condivisioni in continuo aumento), la riporto oscurando parzialmente i volti degli studenti per non concorrere alla loro persecuzione; il motivo per cui non ho oscurato le labbra sarà chiaro in seguito.

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Una persona che conosco, laureanda in quella stessa università (non rivelo l'ateneo per non fornire indizi agli animalisti), mi ha confermato che l'esercitazione si è svolta come da norma: il cane della foto è morto per cause inattinenti all'esercitazione, ovvero non è stato ucciso a tale scopo, il padrone ne ha donato il corpo per fini scientifici perciò il veterinario lo ha consegnato all'università. Nella fotografia infatti si può notare il sacco nero nel quale la carcassa del cane era contenuta prima che fosse disposta sul tavolo anatomico.
Simili esercitazioni sono assolutamente necessarie per la formazione dei veterinari: non è facile eseguire correttamente gli interventi chirurgici evitando di lesionare il paziente (da cui deriva la locuzione "precisione chirurgica"), perciò è fondamentale fare pratica. E quale miglior modo di farlo se non quello di usare carcasse di animali già morti? Cosa c'è di immorale, soprattutto considerando che le autopsie a scopo didattico vengono spesso praticate anche sui cadaveri umani?

Ma per le menti avulse al ragionamento, la suggestione prodotta dalla propaganda animalista si concretizza in quella foto: ecco i sadici vivisettori che si divertono a seviziare gli animali! Si scatena dunque la caccia alle streghe, bisogna trovarli per metterli al rogo.

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NB: i commenti sono ripresi da condivisioni pubbliche della foto, perciò sarebbe legittimo riportarli senza oscurare i cognomi degli utenti, ciononostante il mio interesse è di mostrare il comportamento degli animalisti e non di rivelarne l'identità.

L'espressione sorridente degli studenti non va biasimata: le loro labbra mostrano il tipico sorriso da posa fotografica, che si assume spontaneamente davanti all'obiettivo. Gli studenti sono sereni com'è d'uopo: un chirurgo deve mantenere la calma, il coinvolgimento emotivo comprometterebbe l'operazione. Per gli animalisti invece quel sorriso va inequivocabilmente interpretato come espressione di sadismo.
Ciò che io evinco da tale fotografia è un lodevole entusiasmo per la professione medica. Tuttavia comprendo che per la sensibilità di taluni possa risultare di cattivo gusto scattare una foto in una simile circostanza. Ad essi faccio notare che la fotografia in questione era personale (è stata trafugata e resa pubblica), quindi non è stata fatta affinché piacesse agli estranei. Scattare quel genere di foto non è illegale e non giustifica una simile persecuzione.

In molte università vige il divieto di scattare fotografie in occasione di dissezioni anatomiche, onde tutelare gli studenti stessi. Rattrista sapere che la ferocia cieca degli animalisti abbia privato gli studenti delle foto ricordo.

Ho provato a spiegare su facebook che la foto non riguarda la "vivisezione" bensì una necropsia, e che le esercitazioni sono necessarie se non vogliamo che il veterinario inizi a fare pratica di chirurgia direttamente sul nostro cane. Questo è il risultato.

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In caso di necessità, gli animalisti farebbero operare i loro amati "pelosetti" da un chirurgo che non ha mai fatto pratica con il bisturi? Non soltanto la pratica, ma nemmeno la conoscenza teorica sarebbe stata possibile: i testi di anatomia sono stati scritti grazie alle necropsie. Evidentemente gli animalisti pretendono che gli animali ammalati vengano curati con la bacchetta magica.


Aggiornamento del 15 Maggio 2015: Vecchia Foto, Nuova Ondata

La stessa foto, pubblicata circa due anni e mezzo fa, è stata ripubblicata scatenando una nuova ondata persecutoria. Stavolta l'autore della pubblicazione è una pagina intitolata La Vera Vivisezione nascosta dai mass media. Successivamente la foto è stata condivisa da un'altra pagina intitolata SSN anche per i nostri amici pelosetti. Io non so se vi rendete conto del delirio: una pagina che sostiene di mostrare la "vera" vivisezione pubblica una foto falsa (poiché riguardante una necropsia), mentre una pagina che chiede l'estensione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) agli animali, fomenta l'odio verso il personale sanitario.

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Segue una raccolta di commenti degli utenti che hanno condiviso la foto.

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Questa gente è assolutamente convinta della malvagità delle loro vittime. Trovo che ciò sia interessante da un punto di vista antropologico: spiega come l'umanità sia stata capace di compiere i più atroci misfatti a danno di innocenti, non con il deliberato intento di perpetrare il male, bensì reputandosi buona e convinta di agire per il bene.


Aggiornamento del 9 Gennaio 2016: La Storia si Ripete

Questa volta le protagoniste sono due studentesse giovani e sprovvedute. Non ho più altro da aggiungere a quanto già scritto, e non ha nemmeno senso fare una nuova raccolta di commenti animalisti, dato che sono uguali a quelli già visti. Mi sono limitato a rispondere con un meme su facebook.

Vignetta

D'ora in poi non aggiornerò più il presente articolo. Non dubito che episodi di questo genere avverranno ancora, ma documentarli non ha più senso.