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Sullo sterminio dei gaziani respinti dall'Egitto

I palestinesi sono etnicamente omogenei agli abitanti delle nazioni confinanti (Libano, Giordania, Egitto): stessa razza, stessa lingua e stessa religione. Hilal Khashan, nell'articolo Per gli Israeliani il Destino dei Palestinesi è nel Sinai , ripubblicato su Limes n.11/23, spiega che sin dall'armistizio del 1949 si era pensato di integrare i palestinesi nelle nazioni confinanti, e che inizialmente l'UNRWA (l'agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso ai rifugiati palestinesi) mirava proprio a questo. La striscia di Gaza, in particolare, ha sempre rappresentato un problema per la sicurezza di Israele, una cosiddetta spina nel fianco. Khashan elenca in ordine cronologico i vari rifiuti dei governi egiziani: Nel 1950 il re egiziano Faruq rifiutò un'offerta degli Stati Uniti, i quali intendevano acquistare la penisola per insediarvi i rifugiati sfollati dopo la guerra del 1948. , successivamente, anche il presidente Nasser rifiutò di accogliere i palestinesi nel Sin

Vi avvelenano ma non ve ne accorgete

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I casi di cancro sono in drastico aumento, anche nei giovani. Gli antivaccinisti danno la colpa ai vaccini. Essi non considerano che mangiamo plastica. Io non so se i vaccini sono cancerogeni, ma di sicuro la plastica sciolta nel cibo lo è. Nessuno pare rendersi conto né di quanto sia frequente né di quanto sia nociva la contaminazione alimentare da plastica. Gli alimenti vengono a contatto con la plastica lungo tutta la filiera, non soltanto con il confezionamento (che gli scimmiottatori degli americani chiamano "packaging") ma anche in tutte le fasi della produzione. Prima di cuocere la carne la sottopongo abitualmente ad un meticoloso controllo visivo. Ecco cosa ho trovato l'ultima volta: due frammenti di una plastica bianca e sottile, su uno dei quali è stampata una lineetta grigia scura, credo parte di un carattere alfanumerico. Suppongo che tali frammenti provengano da un'etichetta adesa al trancio di carne. Ho acquistato le due fette di manzo al banco macelle

È nato prima l'Uovo o la Gallina?

È nato prima l'uovo o la gallina? Per un biologo è semplice rispondere a questo celebre dilemma. La gallina è un uccello, gli uccelli discendono dai rettili, anche i rettili si riproducono per mezzo delle uova, quindi se per "nascere" intendiamo "comparire in un certo momento nella scala evolutiva" è indubbiamente nato prima l'uovo della gallina. Ma la domanda si potrebbe riproporre tale e quale per i rettili e poi ancora per i pesci passando per gli anfibi via via risalendo lungo il percorso evolutivo, e qui la faccenda si complica. Bisogna innanzitutto riformulare la domanda in termini corretti: è nato prima l'uovo o l'organismo diploide che lo produce? Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima capire cos'è un uovo e cos'è un organismo diploide. L'uovo è il gamete femminile, complementare allo spermio che è il gamete maschile. Ma i gameti primitivi non erano suddivisibili fin dal principio in maschio e femmina. La riproduzione av

Pascoli e Insetti

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Nell'agosto del 2019 percorsi il Cammino dei Briganti , fra Abruzzo e Lazio. Il tratto paesaggistico più bello del cammino è la Montagna della Duchessa, in cima alla quale gli armenti pascolano e si abbeverano all'omonimo lago. Lago della Duchessa Armenti in riva al Lago della Duchessa L'erba è rasa ovunque, costantemente brucata dagli erbivori domestici. Le uniche piante che crescono rigogliose sono i Cardi, protetti dalle spine, i Verbaschi, protetti da un tomento ripugnante, e le Digitali, protette dal veleno. Cardo e pecore nel pascolo del Monte della Duchessa Cardo nel pascolo del Monte della Duchessa Verbasco nel pascolo del Monte della Duchessa Digitale nel pascolo del Monte della Duchessa Come si può notare ingrandendo le fotografie in alto, gli erbivori al pascolo sono cavalli, vacche e pecore, tutti evitano di brucare cardi, verbaschi e digitali. Perciò, sviluppandosi indisturbate fino alla fioritura, queste piante costituiscono una risor

Impoverimento linguistico causato dagli anglicismi

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Tu crederai che il lavoro consista nell'inventare nuove parole. Neanche per sogno! Noi distruggiamo le parole, invece. Dozzine, ma che dico? Centinaia di parole ogni giorno. Stiamo riducendo la lingua all'osso. L'undicesima edizione non conterrà nemmeno mezza parola che cadrà in disuso prima del 2050. Ah, è davvero una gran bella cosa, la distruzione delle parole. George Orwell, 1984 . Fake All'inizio "fake" venne introdotto in sostituzione della parola "fotomontaggio", si poteva giustificare tale introduzione adducendo che non tutte le falsificazioni delle immagini sono prodotte mediante la sovrapposizione di foto, quindi non in tutti i casi è appropriato parlare di "fotomontaggio". Perciò introdurre "fake" arricchirebbe la lingua poiché sarebbe un lemma aggiuntivo che andrebbe ad affiancarsi a quello preesistente ed entrambi continuerebbero a essere usati a seconda dei casi: "fake" in senso generico e "fotomont