Come stuprare impunemente

Istruzioni su come stuprare una donna e farla franca: avvicinati alla donna prescelta puntando un'arma verso te stesso e minacciando di suicidarti se non accetta di fare sesso con te; anzi, non occorre nemmeno che ti avvicini, puoi semplicemente sporgerti dal cornicione di un palazzo e comunicare attraverso un apposito numero di soccorso che stai per buttarti giù se la donna prescelta non provvede subito a fare sesso con te.
Se questo tipo di ricatto morale funziona per chi si mette nelle condizioni di naufragare per eludere le leggi in materia di immigrazione clandestina, allora per coerenza lo stesso metodo si potrebbe adottare per commettere qualunque reato restando impuniti.
Le donne che oppongono resistenza allo stupro vanno processate per sequestro di persona (come Salvini per il caso Diciotti). Se sei africano e la donna caucasica che vuoi stuprare protesta o tenta di respingerti, accusala di razzismo: ella non ti vuole perché sei negro. Chissà se Carola Rackete approverebbe lo stupro imposto allo stesso modo in cui lei impone agli altri l'immigrazione clandestina.

I sedicenti antirazzisti* eccepiranno che copulare non è cogente come scappare dalla guerra (solito slogan). Tale obiezione sarebbe valida se non fosse che in realtà solo un'esigua minoranza dei richiedenti asilo si rivelano, alla fine di una farraginosa indagine burocratica a carico degli italiani, effettivamente profughi aventi diritto di asilo; il resto dei richiedenti, ovvero la stragrande maggioranza (il 96% secondo Anna Bono), è pertanto costituito da clandestini, i quali rimangono a piede libero sul territorio italiano giacché difficilmente rimpatriabili, in attesa di essere regolarizzati tramite permesso di soggiorno. Dunque, con l'espediente dell'emergenza in mare essi ottengono di emigrare in spregio alla legge. Questa impostura erode i fondi pubblici a scapito dei veri profughi. Fingersi profughi equivale a fingersi disabili: in entrambi i casi si approfitta dei fondi dello Stato sottraendoli a chi ne ha reale bisogno e diritto. Si tratta di un problema esclusivamente italiano, dato che l'UE ne ha scaricato l'onere sull'Italia vincolandola al trattato di Dublino: i clandestini che emigrano in Francia o in Germania vengono prontamente espulsi nel paese di primo sbarco (l'Italia, appunto). Per questo è ingannevole mostrare i dati che indicano che la Francia e la Germania hanno più immigrati dell'Italia: sono dati riferiti agli immigrati regolari. I sedicenti antirazzisti* non riescono a discernere tra regolare e irregolare.

A questo punto i sedicenti antirazzisti* prevedibilmente replicheranno che l'inedia è un motivo altrettanto cogente per scappare dall'Africa. Ed anche qui si sbagliano: i cosiddetti "migranti" (termine usato come eufemismo di clandestini) nella maggior parte dei casi appartengono al ceto benestante. Anna Bono, ricercatrice in storia e istituzioni dell'Africa all'università di Torino ed autrice del saggio Migranti!?, afferma che le cifre richieste dai trafficanti per il viaggio clandestino dai vari paesi africani all'Italia vanno dai 4.000 ai 10.000 dollari, somme inaccessibili agli indigenti. BUTAC però ci dice che non dobbiamo fidarci della Bono e che dobbiamo invece affidarci ai dati prodotti da un'agenzia sovvenzionata dalla fondazione di Soros.

Medici per i diritti umani (Medu), un’agenzia indipendente sostenuta dall’Ue e dalla Open Society Foundation, ha chiesto a mille rifugiati quanto avessero versato ai trafficanti per arrivare in Italia. Il Corriere della Sera riepiloga i risultati dell’indagine qualitativa e spiega che le cifre variano ma il costo medio dall’Africa occidentale è attorno agli 825 dollari dall’origine fino al barcone; dall’Africa orientale è più caro: in media 3.750 dollari.

BUTAC sorvola sulla palese mancanza di imparzialità di tale agenzia, le cui stime sono presumibilmente a ribasso. Inoltre è forviante comunicare i valori assoluti, ovvero non rapportati ai redditi dei relativi paesi, in quanto essi non vanno intesi secondo la percezione soggettiva del valore del denaro.
825 dollari americani equivalgono attualmente a 299.062,50 naire nigeriane [fonte]. In Nigeria il reddito mensile medio attualmente ammonta a 71.186,05 NGN [fonte]. Quindi 299.062,50 NGN (prezzo del viaggio) diviso 71.186,05 NGN (salario medio mensile) è pari a 4,2 mensilità. Ovvero occorrono 4,2 stipendi mensili per acquistare un biglietto per l'Italia. Secondo quest'altra fonte lo stipendio medio in Nigeria equivale a 173.33 euro. Dato che attualmente 825 dollari valgono 744,31 euro, allora 744,31 euro diviso 173,33 euro è uguale a 4,3 mensilità (i conti tornano). Rapportiamo questo dato allo stipendio medio percepito in Italia che per il 2019 risulta essere 1.550,00 euro netti mensili [fonte]: 1.550,00 euro per 4,2 mensilità fa 6.510,00 euro. Chi di noi potrebbe permettersi un biglietto da 6.510 euro?
Tuttavia non mi è chiaro se per "stipendio medio" s'intenda lo stipendio mediamente percepito oppure la media degli stipendi: in quest'ultimo caso ci potrebbero essere moltissime persone che guadagnano pochissimo e pochissime persone che guadagnano moltissimo, vale a dire che lo stipendio medio non terrebbe conto della sperequazione. Pertanto è più sicuro fare riferimento allo stipendio Minimo.
Secondo questa fonte, la retribuzione minima mensile in Nigeria è di 18 mila naire. Quindi 299.062,50 NGN (prezzo del viaggio) diviso 18.000,00 NGN (salario minimo) fa 16,61 mensilità. Ovvero occorrono 16,61 stipendi mensili minimi per acquistare un biglietto per l'Italia. Un gruzzolo non da poco. È chiaro che possono permettersi di emigrare solo i più ricchi... a meno ché non si accetti di contrarre un debito a vita con gli stessi malviventi che ti portano in Italia, diventando loro schiavi (vedi la tratta delle prostitute nigeriane, e probabilmente lo stesso vale anche per gli spacciatori nigeriani). Perciò favorire l'immigrazione clandestina equivale a favorire la riduzione in schiavitù e a foraggiare le associazioni a delinquere sia nei paesi d'origine sia in quelli di destinazione. Le ONG stanno indirettamente arricchendo e fortificando le mafie africane.
Secondo l'AGI, i "migranti" che dalla Libia prendono i barconi per l'Italia, sono in prevalenza originari non soltanto della Nigeria ma anche del Niger, del Ciad, e del Sudan [fonte]. Rapportiamo dunque il prezzo del biglietto espresso in dollari anche a queste altre nazioni.
La valuta del Niger e del Ciad è per entrambe il Franco Coloniale. Attualmente 825 USD corrispondono a 486.337 CFA. Il salario minimo in Ciad è di 66.485 CFA mensili [fonte]. Quindi 486.337 CFA (prezzo del viaggio) diviso 66.485 CFA (salario minimo mensile) fa 7,3 mensilità. In Niger invece (non si confonda Niger con Nigeria) il salario minimo è di 74.989 CFA mensili [fonte]. Quindi 486.337 CFA (prezzo del viaggio) diviso 74.989 CFA (salario minimo mensile) è uguale a 6,5 mensilità. A differenza dei precedenti paesi, il Sudan è situato in Africa orientale, quindi secondo i dati indicati da Butac il biglietto lì costa 3.750 dollari, i quali corrispondono attualmente a 169.185 SDG. Lo stipendio mensile minimo in Sudan è di 4.978 SDG [fonte]. Quindi 169.185 SDG (prezzo del viaggio) diviso 4.978 SDG (salario minimo mensile) fa ben 34 mensilità. E rammento che si tratta di cifre presumibilmente sottostimate considerata l'inaffidabilità del dato di partenza.

In conclusione, i clandestini sui barconi non scappano né dalla guerra (altrimenti sarebbero profughi) né tanto meno dalla fame (altrimenti non potrebbero pagarsi il viaggio), perciò la loro immigrazione irregolare assume carattere voluttario come lo stupro, pertanto il mio parallelismo è appropriato.

Per i duri di comprendonio: non sto istigando a delinquere, non sto proponendo davvero di stuprare alcuna donna, questo articolo è rivolto a chi è intelligente abbastanza da capire le metafore; quello che intendo dire è che sono i sedicenti antirazzisti a commettere apologia di reato. Sforzatevi di essere più perspicaci dei moderatori di facebook...

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Nota

* sedicenti antirazzisti: coloro che si reputano antirazzisti accusano a sproposito di razzismo chiunque non si sottometta pedissequamente alla loro anarchia immigrazionista; ad esempio basta affermare che per entrare in un paese straniero ci vogliono i documenti (come richiesto da tutte le nazioni del mondo) per venire tacciati di razzismo, quindi non si tratta di vero razzismo e pertanto questi soggetti non sono veri antirazzisti, esattamente come non tutta la sperimentazione animale è "vivisezione" e non ha dunque senso definirsi "antivivisezionisti".

Post Scriptum

Aggiorno il presente articolo per integrare un commento che illustra bene di quale cattiveria sono capaci quelli che si credono buoni.

Commento

Aggiornamento del 15 Gennaio 2020

Stamane mi sono imbattuto in questa notizia:

Ampliare le tipologie di protezione umanitaria per evitare che a giugno migliaia di migranti perdano il diritto all'accoglienza e finiscano in strada. E' questa la strada che la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese [...] la ministra dell'Interno ha detto: "Va ampliata la categoria dei permessi umanitari per evitare quanto stava per succedere a dicembre, ovvero che chi era senza permesso finisse per strada [...] Come permessi umanitari eravamo arrivati al 28 per cento contro il 3-4 per cento di altri Paesi ma limitare al massimo questa forma di protezione non va bene" [...] gli uffici legislativi del Viminale stanno ipotizzando ulteriori forme di protezione speciale, oltre a quelle che hanno sostituito l'umanitaria, in modo da potere aumentare la percentuale di persone da proteggere, a cominciare da quelle che hanno già un permesso in scadenza e che dunque [...] a giugno dovrebbero lasciare le struttre di seconda accoglienza in cui sono ospitate.

A me queste parole suonano come inventiamoci nuove categorie ad hoc per trattare i clandestini come se fossero profughi. Le affermazioni del ministro Lamorgese contengono un'implicita ammissione: gli immigrati a cui si riferisce non avevano il diritto di entrare in Italia, ciononostante, invece di respingere le navi ONG che ce li portano, la sinistra fa carte false pur di accoglierli e mantenerli a spese e contro la volontà degli italiani, il ché è moralmente una forma di stupro.